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Il museo

Nella scenografica Piazza della Scala si trovano Palazzo Brentani, Palazzo Anguissola Antona Traversi e l’ex Banca Commerciale Italiana, scrigno delle collezioni d’arte delle Gallerie d’Italia di Milano.

Palazzo Brentani

Costruito entro il 1720 per volontà di Giuseppe Brentani, il palazzo fu abitato dalla famiglia presumibilmente fino agli inizi dell’Ottocento quando vi risiedeva Giuseppe, nipote dell’omonimo primo proprietario.

Nel 1827 subentrarono i Greppi che ne fecero la loro nuova dimora patrizia.
Il personaggio prominente di questa famiglia era Antonio Greppi (1722-1799), uomo di primo piano nella vita economica, politica e culturale della Milano asburgica della seconda metà del Settecento.
Fu proprio lui a decidere di cambiare il volto di Palazzo Brentani grazie alla collaborazione con un architetto molto in voga all’epoca: Luigi Canonica.
Questi alcuni degli interventi commissionati dai Greppi:

  • il cambiamento della facciata sulla corsia del Giardino (attuale via Manzoni);
  • l’inserimento di clipei con busti di personalità illustri tra cui Leonardo Da Vinci, Antonio Canova, Pietro Verri, Cesare Beccaria, Giuseppe Parini e Alessandro Volta;
  • la progettazione del “chiostro” quadrato ad angoli smussati con imponenti colonne doriche. Questo cortile, dopo l’intervento di Michele De Lucchi nel 2011, costituisce oggi il nodo distributivo della collezione ottocentesca delle Gallerie d’Italia di Milano.

Palazzo Anguissola Antona Traversi

“La casa forse la più ammirata di Milano”.
Così si esprimeva Luigi Zucoli nel 1841 in merito a Palazzo Anguissola Antona Traversi, l’edificio più antico tra i tre che compongono le Gallerie d’Italia a Milano.

Fu il conte Antonio Carlo Anguissola, nell’imminenza del suo matrimonio con Bianca Busca Arconati Visconti, a commissionare il rinnovamento della propria residenza di origine cinquecentesca all’architetto Carlo Felice Soave da Lugano.
L’intervento del Soave, datato tra 1775 e 1778, trasforma il palazzo in uno dei più eleganti palazzi nobiliari della città, apprezzato soprattutto per la finezza e la novità dei suoi appartamenti e delle decorazioni che li ornano.

Il palazzo rappresenta infatti una delle realizzazioni più significative del Neoclassicismo lombardo, sia nella sua forma architettonica che decorativa.
La facciata principale è rivolta, oggi come allora, sul giardino ed è ripartita in un settore centrale, bugnato fino al primo marcapiano, e in due ali più strette e leggermente arretrate tutte bugnate. Gli interni hanno mantenuto molte delle decorazioni originali, nelle quali prevalgono dorature, finti marmi e bronzi, stucchi e specchi. In Palazzo Anguissola, la sontuosità e l’eleganza degli interni furono ben presto notati e apprezzati dagli osservatori del tempo, che li riconobbero come felicemente aderenti al nuovo gusto neoclassico.

Nel 1817 il palazzo venne venduto all’avvocato Giovanni Battista Traversi, figura di spicco della società milanese del primo Ottocento, che nel 1829 incaricò Luigi Canonica, il più noto architetto dell’epoca, di rifare la facciata su via Manzoni, lo scalone d’onore e il chiostro. Quest’ultimo, oggi completamente chiuso da una vetrata, ospita la scultura Disco in forma di rosa del deserto di Arnaldo Pomodoro.

Con il cambio di destinazione d’uso dell’edificio, Palazzo Anguissola Antona Traversi è diventato il luogo ideale per ospitare una delle eccellenze delle Gallerie d’Italia di Milano: la raccolta di bassorilievi di Antonio Canova. I 13 candidi bassorilievi in gesso si armonizzano perfettamente con le decorazioni delle sale dove sono esposti, offrendo ai visitatori un’esperienza museale unica.

L’ex Banca Commerciale Italiana

Uscendo dalla Galleria Vittorio Emanuele II, è impossibile non notare il maestoso edificio della Banca Commerciale Italiana: affacciato sul salotto milanese per eccellenza e collocato tra Palazzo Marino e il Teatro alla Scala, l’ormai ex istituto di credito oggi è l’ingresso principale dalle Gallerie d’Italia di Milano.

Ma facciamo un salto fino all’inizio del secolo scorso quando, per far spazio al nuovo palazzo, furono demoliti alcuni edifici preesistenti tra cui l’antica chiesa sconsacrata di San Giovanni Decollato alle Case Rotte, opera dell’architetto Francesco Maria Richini.

Il progetto venne affidato all’architetto milanese Luca Beltrami, già artefice della facciata di Palazzo Marino nel 1892 e del complessivo ridisegno di Piazza della Scala.
Il palazzo della Banca Commerciale Italiana, di stile eclettico con richiami neoclassici, si integra armonicamente nel contesto degli edifici vicini. Al centro della facciata su Piazza della Scala, quattro semicolonne sorreggono un timpano classico mentre sul lato verso via Manzoni sono presenti solo le lesene senza timpano.

Beltrami curò anche gli interni e l’arredamento degli uffici, collaborando con l’ingegnere della banca, Giovanni Battista Casati, che si occupò dell’organizzazione e della distribuzione degli spazi. Per poter realizzare un progetto avanzato e moderno, l’ingegnere e il capo contabile Adolfo Comelli visitarono e studiarono le più moderne installazioni bancarie all’estero: Francoforte, Berlino, Dresda, Monaco e Zurigo furono le tappe fondamentali del loro viaggio.

I moderni accorgimenti tecnico-funzionali della sede bancaria non mancarono di catturare l’attenzione dei contemporanei:

  • orologi sincronizzati
  • campanelli elettrici a segnalazione luminosa alle porte degli uffici dei dirigenti
  • posta pneumatica con 2,6 chilometri di tubi che collegavano 34 uffici diversi, con picchi di mille capsule all’ora smistate dalle centraliniste
  • autosufficienza energetica
  • climatizzazione d’avanguardia

Oggi l’ex Banca Commerciale Italiana ospita una selezione di opere del Novecento appartenenti alla collezione Intesa Sanpaolo, presentate a rotazione con allestimenti tematici che si rinnovano periodicamente nell’ambito del progetto espositivo Cantiere del ’900.2.

Anche i sotterranei ospitano alcuni capolavori del secolo scorso: puoi scoprirle ogni terzo giovedì del mese con la visita guidata Il caveau svelato.

Per approfondire la tua conoscenza di questo straordinario palazzo, puoi visionare la ricca documentazione fotografica – dai primi servizi agli scatti di autori contemporanei – disponibile presso l’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo.

Giardino Alessandro Manzoni - Gallerie d'Italia Milano

 

Il giardino di Alessandro Manzoni

Aperto al pubblico dall’ottobre 2015, il giardino si trova tra la Casa del Manzoni e Palazzo Anguissola Antona Traversi.
Passeggiando tra i tigli e le magnolie di questo angolo verde nel cuore di Milano puoi imbatterti in alcune sculture di arte contemporanea realizzate da Joan Miró, Giò Pomodoro, Jean Arp e Pietro Cascella. C’è anche una fontana a edicola con il busto di Alessandro Magno, simbolo dell’autorevolezza del casato Anguissola e segno evidente della passione del conte Antonio Carlo per l’antichità classica.

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