Dandelion

DOVE

Gallerie d’Italia – Piazza Scala
Ingresso da via Manzoni 10, Milano

QUANDO

Dal 16 al 22 aprile 2018

L’installazione Dandelion, realizzata con sfere in acciaio e dischi policromi, è stata disegnata da Luca Trazzi per gli spazi del colonnato di Palazzo Anguissola e il Giardino di Alessandro, in occasione del Salone del Mobile 2018.

Dandelion dà continuità al tema dell’installazione dell’anno scorso dal titolo Poesie di neon, dedica all’amore perduto suggerendone l’antefatto, ossia il sogno dell’amato, veicolato dall’immagine del soffione. Fiore primaverile, il tarassaco, che al momento della sfioritura si trasforma in soffice piumino, affida al soffio del vento i suoi semi, il suo futuro, spargendo i desideri di fanciulli e giovani innamorati.

Al soffione quindi è legata l’idea di una giovinezza, fuggitiva, che esprime l’acerba speme, il sospiro umido di pianto per un amore ostacolato, ma anche l’anelito a una stagione solare, una rinascita.
Questo aspetto vitalistico del fiore da sempre ha indotto l’uomo a riconoscervi un invito a lasciarsi andare fiduciosi al flusso della vita, al soffio di ciò che apparentemente è guidato dal caso.
Lo ricorda Walt Whitman: “semplice, fresco, gentile emergendo sul finir dell’inverno quasi mai non vi fossero stati artifici di moda, affari, politica, dall’angolo solatio, annidato nell’erba – dorato, innocente, come l’alba tranquillo, il dente di leone, il primo di questa primavera, ci mostra il suo volto fidente“.

Pertanto, illuminare di sera i soffioni che di giorno si animano con la luce naturale vuol dire tenere sempre attivo il flusso energetico e lasciare che i pensieri del pubblico possano spargersi e rifiorire altrove, magari nel Giardino di Alessandro Manzoni. Infatti, proprio lì vi germogliano altri soffioni, testimoni di quella che fu una passione per la botanica dell’autore de I Promessi Sposi, assai meno nota rispetto a quella per la scrittura.

L’installazione, con i suoi elementi, è quindi uno spensierato inno alla vita e alla primavera e connota gli spazi solenni della sede di Gallerie d’Italia con una nota di leggerezza, invitando chiunque vi passi vicino a liberare i desideri in modo tale che possano volare.